Da sempre la psicoterapia è conosciuta come “cura della parola”.
Da notare che si parla di parola e non di voce. Ma la voce è il principale veicolo di comunicazione in quanto esistono dei parametri vocali che rivelano ciò che non viene detto attraverso le parole. La musicalità delle parole è il più potente veicolo delle emozioni. Il dialogo tra paziente e terapeuta si svolge attraverso la vocalità che, perciò, si rivela come il fautore principale della relazione tra i due.
La voce del paziente e del terapeuta
In primis la voce del paziente deve essere ascoltata e valutata per dare completezza alle informazioni diagnostiche, in secondo luogo può anche essere modificata grazie a tecniche terapeutiche che, attraverso la funzione voce, permettono di far riattraversare al paziente emozioni inespresse.
Non meno importante è anche la voce del terapeuta, che fin dal primo istante deve essere regolata in base all’obiettivo di ogni seduta: dall’accoglienza dei primi incontri diagnostici maggiormente centrati all’ascolto, alla modulazione della stessa nelle tecniche.
Cos’è la Psicoterapia vocale?
La psicoterapia vocale è il primo modello di psicoterapia che si concentra principalmente sulla voce.
La psicoterapia vocale può essere definita come l’uso del respiro, dei suoni, dell’improvvisazione vocale, delle canzoni e del dialogo all’interno di una relazione cliente-terapeuta per promuovere la crescita e il cambiamento intrapsichico e interpersonale. Questa psicoterapia integra i benefici fisici, psicologici e spirituali del canto, insieme a una comprensione approfondita delle teorie nei campi della psicologia, della traumatologia, delle nuove scoperte in ambito neuroscientifico e della canto-terapia.
Questo modello include tecniche di vocalizzazione integrate al movimento, canto associativo libero, improvvisazione, e altre tecniche per accedere a sentimenti, ricordi.
Questo metodo nasce dalla Psicologia Funzionale che considera “il funzionamento dell’essere umano su più piani e livelli, che sono molto più che interconnessi: sono profondamente integrati sin dalla nascita” (Rispoli, 2016). Questi sistemi integrati sono il sistema nervoso e periferico, il sistema neurovegetativo, il sistema endocrino, il sistema emotivo, il sistema sensoriale, il sistema motorio e il sistema immunitario, ognuno in costante interazione con gli altri. Considerare l’essere umano in tutti i suoi sistemi integrati e nelle loro interconnessioni significa averne una visione a 360 gradi.
La psicoterapia si deve quindi basare su livelli di scientificità che garantiscono sempre di più risultati efficaci.
Perché è importante intervenire sulla voce in psicoterapia?
La voce si può alterare nel corso dello sviluppo, ecco alcuni esempi:
1. Per voce chiusa si intende una voce che semplicemente non c’è, la voce non esce, l’individuo è timido, parla poco, non ha amici o comunque scarsa vita sociale, oppure si possono manifestare forme di fobia sociale in cui una persona sperimenta vergogna nel Mostrarsi. La chiusura può anche essere collegata a stati di ansia e paure di non essere compresi
2. La voce, se si esprime sempre urlata, agitata, ansiosa e rabbiosa può assumere una connotazione negativa, l’individuo tenderà ad assumere un tono di questo tipo anche quando non è arrabbiato, fino a dar vita a disfonie, dove la voce appare sconnessa e gli altri si allontaneranno.
3. Se l’individuo non ha acquisito capacità come come la Forza, la Consistenza, l’Assertività e l’Autoaffermazione, la voce potrebbe restare chiusa, debole, quasi timorosa di esprimere le proprie idee e le proprie opinioni, il tono della voce essere insicuro nel comunicare le proprie decisioni, e quindi l’individuo potrebbe non ottenere l’effetto desiderato, le sue richieste verso gli altri restare inesaudite, o addirittura non essere nemmeno ascoltato.
4. Nella depressione la voce è lenta, chiusa o quasi totalmente assente, con tono basso e monotono che facilmente induce nell’ascoltatore uno stato di noia, in realtà appartenente all’interlocutore immerso nella propria apatia.
5. Infine, vorrei definire un ultimo tipo di alterazione vocale correlato all’alterazione della capacità di Chiedere: il lamento. La voce, in questo caso, ha sempre la cadenza per chi ascolta della lamentosità, ovvero l’insoddisfazione costante dell’individuo. Essa deriva dal fatto che le sue richieste da bambino non sono mai state soddisfatte, o lo sono state in modo incongruente e non integrato, pertanto, l’individuo si è abituato a sentirsi dire di no. Anzi, non solo si è abituato, ma si aspetta che nella sua vita questo non cambierà mai, perciò in ogni sua richiesta c’è il preludio del rifiuto ed egli avrà la sensazione di elemosinare.
Molto probabilmente, con questo tono nella richiesta, l’altro risponderà negativamente lasciando la persona nel suo circolo vizioso, ovvero quella che gli psicologi sociali chiamano profezia che si autoavvera.
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La Psicoterapia Vocale è una branca della psicoterapia che sfrutta gli effetti benefici della voce per migliorare disturbi come ansia e depressione. La psicoterapia si svolge individualmente.
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